Primo webinar EDUTONIC: applicazioni di Miro

Il 15 aprile Paola Branduini e Andrea L’Erario (Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito) e Mariana Ciancia (Dipartimento di Design) ci hanno raccontato la loro esperienza di utilizzo del software “Miro” per coinvolgere gli studenti in attività progettuali di gruppo.

Miro è uno strumento per la creazione di lavagne condivise utili per la visualizzazione di concetti ed idee, mappe mentali, flussi, etc. in modalità sincrona e asincrona.

Paola Branduini – Miro per leggere le permanenze del costruito e degli elementi agricoli nelle mappe storiche

Paola, entusiasta di questo software, lo ha utilizzato durante il semestre nel corso Landscape as Heritage della Laurea Magistrale in Sustainable Architecture and landscape design della sede di Piacenza.

Il corso ha complessivamente 140 studenti, suddivisi in sezioni di circa 40/50 studenti ciascuna che lavorano su aree di progetto diverse. Miro è stato utilizzato per lo più con gli studenti delle singole sezioni, ma è capitato anche che venisse utilizzato con tutti e 140 gli studenti contemporaneamente: in quest’ultima configurazione sembra più lento, ma gli studenti riescono ugualmente a lavorarci.

Mariana Ciancia  – Miro per la creazione e la validazione di progetti digitali tramite il Design Sprint

Mariana è docente di Digital and Interaction Design e ha parlato dell’applicazione di Miro nel laboratorio di sintesi finale Envisioning scenarios del corso di Final design studio della Laurea Magistrale in Digital and Interaction Design. Il corso riguarda scenari audiovisivi e storytelling per sviluppare idee e affrontare la parte di testing ed è composto da workshop partecipativi per la creazione, il miglioramento e la validazione di progetti digitali tramite il Design Sprint, una metodologia progettuale ideata da Google.

2/3 degli studenti sono stranieri: la maggior parte di loro seguiva già a distanza anche prima della zona rossa perché non potevano raggiungere l’Italia, es. Cinesi.

Qual è l’obiettivo che si intendeva raggiungere tramite l’utilizzo di Miro?

Paola: Gli studenti devono imparare a leggere le permanenze del costruito e degli elementi agricoli nelle mappe storiche, ovvero la sequenza delle mappe storiche e segnare cosa è rimasto del passato. Si tratta di un tema che spesso gli studenti internazionali non hanno affrontato nell’università di provenienza e che è invece importante in questo corso di studi, che forma architetti con un’attenzione al paesaggio.

Mariana: L’obiettivo era permettere a persone in presenza e online e da fusi orari diversi di lavorare insieme; i gruppi sono multidisciplinari, con studenti provenienti da diversi indirizzi di design o da ingegneria. Su 54, 9 persone partecipavano a distanza e le restanti in presenza.

Miro è stato scelto perché permetteva di avere una versione educational e di raggruppare in uno stesso spazio gli studenti.

Come è stato utilizzato Miro?

Paola: Miro è stato fondamentale per supportare il lavoro di gruppo degli studenti, perché era possibile accedervi anche una volta terminata la parte in classe: ha reso più interattiva l’attività in aula ed ha agevolato l’apprendimento di alcuni concetti tramite dinamiche di gamification:

  • in anticipo la docente hanno preparato tutti i materiali, ovvero frame e legende da proporre agli studenti; si tratta di un lavoro abbastanza lungo ma fondamentale, anche a causa delle limitate conoscenze pregresse sul tema di molti studenti (che avevano un background di partenza molto basso);
  • successivamente sono state assegnate le mappe ai vari gruppi e in Webex sono state attivate le breakout sessions per permettere lo svolgimento del lavoro di gruppo; 
  • Miro è stato utilizzato per l’attività vera e propria di rappresentazione mentre si è usato  Webex per la comunicazione tra studenti e docente-studenti. L’attività prevede 2 tipi di mappe: diacroniche e sincroniche; la mappa sincronica andava ridisegnata per potenziare l’analisi storica e supplire alle imprecisioni che a volte ci sono nel lavoro di gruppo; Miro non è potente dal punto di vista grafico, ma gli studenti hanno ottimizzato i loro prodotti. La docente ha inoltre sfruttato la possibilità di inviare un msg di testo sintetico a tutti tramite le breakout room o di mettere dei post su Miro per indicare dei punti di attenzione. La chat di Miro è stata poco utilizzata perché gli studenti, essendo nelle breakout session, usavano soprattutto Webex per comunicare.

Miro è inoltre stato usato per le attività di brainstorming che la docente precedentemente svolgeva in aula con l’aiuto dei post-it.

Mariana: È stata ricreata l’esperienza dei workshop partecipativi, ma con revisioni in plenaria. Miro ha molti board e canvas pronti e facilmente selezionabili, inclusa quella del design sprint (una versione pulita per gli studenti e una precompilata per ricapitolare le fasi svolte in ciascuno dei workshop). 

Durante le revisioni la docente restava nella room principale di Webex e lì ogni gruppo condivideva il proprio lavoro, così anche gli altri gruppi potessero vedere; è stata creata una gallery e gli studenti votavano i progetti per assegnare l’Oscar del corso.

Il lavoro in remoto è stato svolto utilizzando, oltre a Miro, anche Webex e Google Drive per la scansione oraria delle revisioni, in modo che tutti anche gli studenti  ovunque si trovassero in altri fusi orari scomodi potessero organizzarsi per l’orario.

Quali vantaggi ha dato Miro?

Paola: Miro ha permesso di creare rapidamente mappe diacroniche e sincroniche; in questo modo i ragazzi hanno assorbito più velocemente il metodo rispetto a quando veniva proposto in modalità tradizionale, su carta in presenza: si è pertanto riscontrata una maggiore efficacia didattica. Inoltre, poiché le mappe sono state suddivise tra i gruppi, il lavoro è stato svolto in un tempo decisamente inferiore e quindi con una maggiore efficienza. 

Sarà interessante in futuro sperimentare Miro anche nelle lezioni in presenza, dove -non essendoci le breakout session dedicate ai gruppi- si possono seguire i commenti ai lavori degli altri gruppi e sulle board grandi delle aule di nuova generazione gli studenti possono vedere cosa fanno gli altri.

Gli studenti hanno trovato utile e divertente il modo di lavorare: gli anni scorsi gli studenti lavoravano sui pdf preventivamente forniti dai docenti con un  approccio flipped (tutti facevano tutto quindi era più difficile che gli studenti concludessero per tempo il lavoro).

Mariana: Miro ha permesso di seguire in modo comodo l’avanzamento rispetto alla revisione precedente e archiviare i materiali; inoltre avere la board sempre attiva ha aiutato a produrre più velocemente il logbook richiesto a fine corso. In passato si lavorava molto sulle pareti con fogli e post-it usando le pareti come board, spostando tutto su Miro è stato più comodo anche archiviare i materiali.

Qui puoi scaricare le slide.

Per approfondire

Chi desidera trovare maggiori informazioni sull’utilizzo e il funzionamento di Miro può consultare dare un’occhiata alle le slide dell’incontro dell’11 marzo 2021.