Storie di innovazione didattica

Nicola Gatti, docente di “Economics and Computations” ha rivisto fortemente, nel corso degli ultimi due anni accademici, la struttura del proprio corso. Si tratta di un insegnamento della laurea magistrale della Scuola 3I, con circa un centinaio di iscritti.

L’esigenza da cui il docente è partito è stata la necessità di stimolare negli studenti lo studio di problemi di ricerca scientifica e dare, al contempo, la possibilità di apprendere attraverso il gaming in un contesto stimolante.

Il corso ha una struttura modulare di 4 settimane, che si ripete lungo il semestre ed è diviso in:

  • 1a e 2a settimana: gli studenti non vengono in aula, ma, in maniera autonoma, guardano i video con materiali predisposti dal docente e messi a disposizione su Beep, testando la propria preparazione attraverso dei quiz su Socrative.
  • 3a settimana (in aula) il docente fa la chiarificazione degli argomenti risultati di difficile comprensione, lo studente decide se desidera o meno partecipare a questo momento.
  • 4a settimana (in aula): lo studente fa un compitino di consolidamento sugli argomenti visti e partecipa, diviso a gruppi di massimo 4 persone, a una challenge scientifica della durata di 2 ore su argomenti “related but not discussed” rispetto a quanto visto nel corso sino a quel momento. Gli studenti si possono preparare a questo tipo di sfida, per loro inedita, perché il docente, poco prima della challenge stessa, svela parzialmente 3 problemi su 4 di quelli che andranno ad affrontare. In questo modo gli studenti hanno modo di documentarsi dedicandosi alla ricerca e allo studio di articoli scientifici dove quegli argomenti sono trattati.
    La challenge è composta da 4 problemi altamente sfidanti cui i ragazzi sono chiamati a rispondere in gruppo confrontandosi tra loro e con il docente. Una volta risolto il primo problema si può passare al successivo. La valutazione di questa parte viene svolta con l’obiettivo di premiare l’impegno nel processo: alla challenge vengono assegnati sino a 8 punti, eliminando la peggiore delle 4 prove.

Gli studenti che partecipano alla challenge sono esentati dal sostenere l’esame tradizionale.

Tra i risultati di questa prima sperimentazione i riscontri rilevati dal docente riguardano sia l’aumento degli studenti iscritti al corso e alla challenge, sia un lieve aumento nella valutazione del questionario di gradimento, sia un aumento della richiesta di tesi, ma soprattutto una presenza attiva a lezione e un grande interesse nello svolgimento di temi scientifici complessi con un notevole ritorno, da parte degli studenti, in termini di soddisfazione personale.

Per approfondire: 

Scarica l’infografica con il dettaglio della struttura del corso e guarda il video di spiegazione


Leave a Reply

Your email address will not be published.